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omicidio contro l’altro consorte o un figlio; d) a qualsiasi condanna detentiva, con due o più sentenze, per i reati di cui all'art. 582, nel caso in cui si presenta l’aggravante di cui al secondo comma dell'art. 583, e agli articoli 570, 572 e 643 del codice penale, nei confronti del consorte o di un figlio. 2. nelle circostanze in cui: a. l'altro consorte ha ricevuto assoluzione per vizio totale di mente da uno dei reati prescritti nelle lettere b) e c) del numero 1) del suddetto articolo, nel caso in cui il tribunale che deve emanare l’annullamento o la fine degli effetti civili matrimoniali verifica che il convenuto non è idoneo al mantenimento o alla ricostituzione della convivenza familiare; b. è stata emessa con pronuncia passata in giudicato la separazione giudiziaria fra i consorti, ossia è stata omologata la separazione consensuale o se vi è stata la separazione di fatto nel caso in cui la stessa è cominciata almeno due anni prima del 18.12.1970.
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In tutte le suddette circostanze, per l’istanza di annullamento o di fine degli effetti civili matrimoniali, le separazioni devono essersi prolungate in maniera interrotta per circa tre anni da quando i consorti sono comparsi di fronte al tribunale nel procedimento di separazione personale pure nel caso in cui la contesa sia diventata consensuale.
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La fine della separazione deve essere opposta dalla parte convenuta; c. la procedura penale avanzata per i reati prescritti dalle lettere b) e c) del numero 1) termina con pronuncia di non dover agire per estinzione del reato, nel caso in cui il tribunale pertinente nella pronuncia di annullamento o fine degli effetti civili matrimoniali considera che nei fatti compiuti siano presenti gli aspetti costitutivi e le circostanze di punibilità dei medesimi reati; d. la procedura penale per incesto termina con pronuncia di assoluzione che prescriva la non punibilità del fatto per assenza di pubblico scandalo; e. l'altro consorte, cittadino straniero, ha conseguito all'estero l'annullamento dell’unione matrimoniale o si è sposato di nuovo all'estero; f. il matrimonio non si è consumato; g. è passata in giudicato pronuncia di rettifica di determinazione di sesso a norma della l. 14.4.1982, n. 164.
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Quando si può conseguire l'assegno di divorzio?
Con la sentenza che emette l’annullamento o la fine degli effetti civili matrimoniali, il giudice, considerate le circostanze dei consorti, i motivi della loro decisione, l’apporto individuale e finanziario corrisposto da ognuno per il mantenimento della famiglia e per la realizzazione patrimoniale individuale e comune, la situazione reddituale di ambedue, e tenuto conto di siffatti aspetti pure in merito alla durata dell’unione matrimoniale, prescrive la disposizione per un consorte di corrispondere in maniera periodica nei confronti dell'altro un assegno nel caso in cui quest'ultimo non possiede strumenti idonei o tuttavia non può ottenerli per ovvi motivi (art. 5 l. 898/70).
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La pronuncia deve prevedere pure un principio di adeguamento automatico dell'assegno, tenendo conto almeno degli indici di svalutazione della moneta. Su intesa dei coniugi tale contributo può prevedere un’unica soluzione nel caso in cui la stessa sia considerata equa dal giudice.
In siffatta circostanza non si può proporre nessuna successiva istanza di contenuto finanziario (nemmeno l’istanza di quota della liquidazione dell'ex consorte).
I consorti quando compaiono in tribunale devono effettuare la presentazione della dichiarazione reddituale individuale e qualsiasi documento connesso al loro reddito e alla loro situazione patrimoniale sia individuale che comune.
In circostanze di ricorso il giudice prescrive controlli sulla situazione reddituale, patrimoniale e sulle reali condizioni di vita, servendosi, laddove se ne necessiti, pure della polizia tributaria. Il dovere di contribuire all'assegno si estingue se il consorte, al quale deve essere assegnato, si sposa nuovamente.
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